“Le ragazze di Grosseto” (2009) è il titolo dell'opera firmata dal pittore e scultore napoletano Antonio Tammaro, donata questa mattina al Comune di Grosseto dalla professoressa Antonella Maria Giordano, nipote dell'artista e attuale erede e proprietaria, per conto del “Movimento Esasperatismo Logos & Bidone”. Si tratta di una rappresentazione realizzata con tecnica mista di acrilico e carboncino su tavola, dalle dimensioni di 100x100 cm, firmata e datata sulla tavola in basso a destra con la dicitura “2009 A. Tammaro”.
L'opera è stata collocata al primo piano del Municipio, davanti all'ufficio del presidente del Consiglio comunale Fausto Turbanti.
“È un grande piacere – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l'assessore alla Cultura Luca Agresti – ricevere dalla professoressa Giordano questo dono. Antonio Tammaro è stato un artista di notevole rilievo, che ha saputo interpretare con passione e sensibilità l'anima del nostro territorio, nel quale ha vissuto e lavorato a lungo. La sua arte ha catturato l'essenza e la bellezza di Grosseto, rendendo omaggio a questa terra che lo ha ispirato. Come amministratori, siamo profondamente grati di poter ospitare a Palazzo un'opera che diventerà il simbolo del legame tra Tammaro e la nostra comunità e che si aggiunge alle precedenti donazioni: la Maestrina donata all'amministrazione provinciale, L'Ostricaro donato all'amministrazione comunale e Il Fabbro donato alla Fondazione Il Sole.”
Antonio Tammaro nasce a Napoli nel 1915, dove frequenta la sezione di scultura all'Accademia di Belle Arti. Nel 1938 il museo di Capodimonte di Napoli acquista per le sue collezioni, su suggerimento del ministro della Cultura Maraini, una sua opera. Nel Dopoguerra l'impegno e l'entusiasmo con cui si dedica al suo lavoro lo portano ad acquisire una fama che gli consente di essere invitato alla Quadriennale di Roma del 1955 e alla Biennale di Venezia del 1956. Da allora le sue opere di pittura e scultura sono esposte in mostre in tutta Italia.
Nel 1956 Armando Nocentini lo invita alla mostra “Il Fiorino” di Firenze dove riceve la medaglia d'oro e nel 1992 riceve a Roma in Campidoglio da Giulio Carlo Argan il prestigioso premio “Luigi Petroselli” per la pittura. Il 2004 è l'anno della Prima Mostra Internazionale Esasperatismo Logos & Bidone presso la Casina Pompeiana a Napoli, dove ritira il premio alla carriera Bidone d'Oro. L’artista muore nel 2011.