Sinergia tra istituzioni per diffondere attività di ricerca e formazione

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Comune, Fondazione Polo Universitario e Università di Siena insieme per promuovere progetti culturali

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28 gennaio 2021

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Comune di Grosseto, Fondazione Polo Universitario grossetano e Università degli Studi di Siena insieme per promuovere attività di ricerca e formazione e iniziative culturali.

La Giunta comunale ha infatti approvato lo schema dell’accordo di collaborazione reciproca, che punta a mettere in pratica progetti formativi specifici di sostegno didattico e introduzione alla ricerca nell’ambito dell’istruzione. La convenzione è valida per 3 anni e potrà essere rinnovata.

“Ognuno dei soggetti coinvolti – spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Pubblica istruzione, Chiara Veltroni – porta con sé esperienze e buone pratiche da condividere e integrare con quelle degli altri. E’ proprio questa sinergia il punto di forza del progetto: il Comune promuove e attua progetti di didattica e formazione con gli istituti comprensivi dell’area grossetana, l’Università di Siena svolge da tempo, attraverso il Dipartimento di Giurisprudenza, attività di divulgazione e orientamento in ambito grossetano e a sua volta la Fondazione Polo Universitario supporta sia l’Università di Siena, sia le istituzioni locali in tutte le attività di sviluppo e promozione culturale che si svolgono sul territorio. Per questo non possiamo che ringraziare queste due realtà per l’impegno e la disponibilità dimostrati”.

Il punto di partenza è la cosiddetta “terza missione” dell’Università di Siena, finalizzata alla “disseminazione” permanente dei risultati della ricerca, per rendere le conoscenze acquisite un patrimonio comune per affrontare tematiche e problemi specifici. Per questo i tre soggetti coinvolti definiranno progetti di didattica diffusa che coinvolgano le varie componenti sociali del territorio. I destinatari sono infatti i cittadini, con i quali condividere strumenti adeguati alla comprensione dei fenomeni di attualità, la scuola con il coinvolgimento di studenti e insegnanti in progetti formativi di sostegno didattico e introduzione alla ricerca, le forze produttive locali con cui sviluppare ipotesi per l’implementazione di soluzioni tecniche innovative e le istituzioni culturali locali con le quali sviluppare supporti informativi adeguati per migliorare l’accessibilità al patrimonio custodito.

L’impegno sarà, dunque, su vari fronti: valorizzare il patrimonio storico-giuridico del territorio e lo sviluppo di progetti comuni per percorsi di approfondimento di tematiche giuridiche e istituzionali; organizzare convegni, conferenze, simposi, seminari, brevi corsi e incontri di ricerca; promuovere iniziative editoriali per la divulgazione delle conoscenze acquisite.

“E’ dalla virtuosa collaborazione tra enti – commenta la presidente della Fondazione Polo Universitario grossetano, Gabriella Papponi Morelli - che scaturisce un patrimonio di studi, stimoli e conoscenze che, messe a disposizione della comunità, portano la società a sviluppare processi economici, civici, etici e culturali di un livello superiore, al fine di raggiungere l’obiettivo strategico della crescita del benessere sociale. La partecipazione che caratterizza il rapporto tra l’ateneo senese, il Polo Universitario, il Comune e la Provincia di Grosseto si traduce in una ricca offerta didattica e in una vivace attività culturale, grazie anche alla presenza di personale universitario operante nella segreteria studenti e nella biblioteca e a quella di numerosi docenti che nella sede grossetana svolgono attività di ricerca, orientamento e didattica in presenza (assistenza tesi, ricevimenti, attività di laboratorio, tutoraggio)”.

“Siamo presenti ormai da tempo sul territorio grossetano – afferma la referente per il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena, Maura Mordini – e abbiamo sempre puntato su formazione e orientamento. Grazie a questo accordo riusciremo a realizzare iniziative sempre più diffuse, in grado di coinvolgere non solo gli addetti ai lavori, ma anche un’ampia fascia di cittadini. Condividere i saperi permette di garantire un’offerta culturale più strutturata ed estesa”.

A cura di

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Ultimo aggiornamento: 21/05/2024, 16:04

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